I pali trivellati in acqua di grande diametro trovano spesso applicazione nell'esecuzione di fondazioni di pile per ponti e viadotti in acqua.
I carichi in gioco in queste realizzazioni e la necessità di approfondire lo scavo a grandi profondità per raggiungere strati di terreno di buone caratteristiche meccaniche sono le motivazioni principali per adottare questa tecnica di fondazione.
La procedura più utilizzata per lo scavo dei pali in acqua è quella del kelly. Le attrezzature sono quelle convenzionali per lo scavo dei pali (con ø sino a 4 metri e profondità che possono superare gli 80 metri), posizionate su idonei pontoni galleggianti, o su zampe affondate nel fondale per maggiore stabilità, in funzione del battente d'acqua. Una soluzione alternativa ai pontoni galleggianti può essere quella di utilizzare lo stesso plinto che dovrà essere realizzato successivamente all'esecuzione dei pali, come piattaforma di lavoro per l'esecuzione dei pali stessi. Il plinto verrà, quindi, realizzato a terra e poi rimorchiato nella zona di esecuzione della pila.
In presenza di fondali di modesta profondità è possibile realizzare, al posto dei pontoni galleggianti, un pontile provvisorio dal quale operare con le attrezzature di perforazione.