Arper

Chi siamo

Arper è un’azienda italiana che crea sedute, tavoli e complementi di arredo per la collettività, il lavoro e la casa.

Arper nasce nel 1989 come evoluzione dell’attività artigianale di lavorazione del cuoio cui si era dedicata negli anni Ottanta la famiglia Feltrin. L’azienda viene fondata dal padre Luigi (oggi Presidente d’Onore) assieme ai figli Mauro e Claudio (quest’ultimo, attuale Presidente e Amministratore Delegato), e si contraddistingue fin da subito per il forte orientamento all’innovazione – di prodotto e di processo – e all’internazionalizzazione.

Alla fine degli anni Novanta, Arper abbandona la produzione di sedie in cuoio destinate al residenziale per passare al contract. Inizia a posizionarsi come un’azienda B2B, con un design orientato all’estetica ma privo di esasperazioni tecnologiche.

Inizia la collaborazione con designer internazionali, che porterà alla definizione di una identità Arper: che attinge da suggestioni provenienti da tutto il mondo per poi rielaborarle in una sintesi originale. Fondamentale e fondativa sarà la partnership con lo studio Lievore Altherr Molina (studio Lievore Altherr da aprile 2016), che darà origine a una fortunata serie di long seller: dalla collezione di sedute Catifa (oggi declinata in sei diverse versioni e, dal 2001, venduta in oltre due milioni di pezzi) alla seduta operativa Kinesit (2014). L’unicità di Kinesit sta nell’aver introdotto il colore in un mondo tradizionalmente monocromatico come quello delle sedie da ufficio, e nell’aver approcciato l’innovazione in termini radicalmente nuovi, nascondendo la tecnologia anziché esibirla. E ancora, nascono dalla collaborazione con lo studio Lievore Altherr Molina i divani Loop; le sedute Saya, Colina, Duna 02; i tavoli Meety, Yop, Wim e i pannelli Parentesit. Hanno firmato prodotti Arper: Jean-Marie Massaud (il divano Steeve, lanciato al Salone del Mobile 2015, e la seduta direzionale e lounge Aston); James Irvine (la seduta Juno); Simon Pengelly (il tavolo Nuur, vincitore del Compasso d’Oro nel 2011); Antti Kotilainen (la collezione Aava); lo studio Metrica (il tavolo Cross); e Ichiro Iwasaki (le sedute Pix).

Oggi Arper è focalizzata principalmente nel contract (80% del fatturato), spaziando attraverso differenti destinazioni d’uso e segmenti di mercato. Il DNA del marchio, che approccia il design come metodo di azione e comunicazione, si esprime in una particolare attenzione al colore, alla flessibilità dei sistemi, al costante dialogo tra forma e funzione.

I nostri valori

L’azienda è in crescita, grazie a politiche organizzative – ormai di stampo manageriale – sempre improntate alla trasparenza e al mantenimento di una forte e coerente identità di marca: dai 67 milioni di euro di fatturato nel 2015, si è passati ai 72 milioni nel 2016.

La forte spinta all’internazionalizzazione, che è stata propria dell’azienda fin dalle origini, ha portato a una espansione del volume d’affari verso gli Usa, il Medio e l’Estremo Oriente. Attualmente l’estero pesa per il 92% sul fatturato complessivo (l’Europa per circa il 70%). Arper è distribuita in 90 Paesi, attraverso una rete capillare di dealer e agenti. Gli obiettivi nel medio-lungo periodo sono di favorire un rapporto più diretto con i partner, in un’ottica globale e personalizzata al servizio, e di sviluppare una strategia di espansione che punti a valorizzare il contesto locale.

I dipendenti di Arper sono complessivamente 250, distribuiti fra sede centrale (a Monastier di Treviso), consociate, branch e showroom italiani ed esteri. Gli showroom sono 11, dislocati nelle principali capitali mondiali. Quattro di questi fungono da sede delle consociate del Gruppo: New York (Arper Usa), Dubai (Arper Middle East), Londra (Arper Uk) e Tokyo (Arper Japan). Lo showroom di Stoccolma è inoltre sede del branch Arper Sweden. Milano, Colonia, Amsterdam, Oslo e Chicago sono spazi espositivi, ambasciatori del marchio e luoghi di incontro e confronto con le comunità locali di designer e architetti. A questi si aggiunge, l’in-house showroom presso gli Headquarters di Treviso. Completano il quadro i meeting hub di Monaco e Beerneem (sede del branch Arper Belgium) e il branch commerciale di Singapore.