so di dire un paradosso, ma per me i divani veri e le poltrone vere erano quelli del 1700. Ci si sedeva eretti e simmetrici, era proprio un rito, le persone incorniciate dai bordi in oro dai riccioli laccati. Poi è arrivata la modernità e, con essa, un modo di sedersi asimmetrico e una comodità disarmonica. Ecco perchè questi miei nuovi divani e poltrone per Meritalia sono chiamati Settecento, perchè esprimono questo paradosso concettuale. Divani illuministi invece che esistenzialisti. Comodità mentale più che fisica. Essi sono attenti certo alle performance e alle tecnologie del Moderno, ma evocano l'immagine di una eleganza diversa dalla nostra, e ne propongono l'uso. Con i loro bordi lucidi di raso e le cornici pieghettate che simulano l'archeologia di divani perduti.
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