Negli ultimi anni, un gran numero di disposizioni legali sono entrate in vigore al fine di aumentare la quota di energie rinnovabili nell'uso della costruzione di edifici. Nonostante ciò, né le direttive europee né i programmi nazionali per la protezione del clima hanno realmente contribuito all'accettazione controversa degli impianti fotovoltaici (PV) sui monumenti e siti storici
In termini di estetica, sembra infatti difficile conciliare i moduli solari convenzionali con i tetti dei centri rurali o urbani; anche con molta buona volontà in termini di integrazione architettonica, le superfici in vetro nero o blu riflettono talvolta intensamente il sole, dando inevitabilmente l'impressione di un corpo estraneo, addirittura indesiderabile, apposto sull'edificio. Di fronte ai servizi destinati alla protezione dei monumenti e dei siti comunali, molti proprietari che desideravano dotare i loro edifici di impianti solari sono stati costretti a difendere i loro interessi davanti ai tribunali. Anche se la giurisprudenza si è pronunciata ripetutamente e chiaramente a favore del fotovoltaico, i risultati finali sono stati raramente convincenti dal punto di vista estetico. Inoltre, fino ad oggi, i produttori di moduli solari non sono riusciti ad offrire soluzioni otticamente ed economicamente valide per sostituire i tradizionali tetti in terracotta degli edifici storici. Così, nonostante decenni di installazioni fotovoltaiche, è solo in rare occasioni che gli impianti solari hanno contribuito al miglioramento estetico del paesaggio. Molto spesso, si è osservato il contrario.
---