Alla fine degli anni '60, il designer di mobili francese Pierre Paulin presentò una poltrona lounge diversa da qualsiasi altra mai vista prima: la F300. Scultorea e futuristica nella forma, la F300 introdusse una tipologia di sedia completamente nuova e divenne rapidamente un'icona. Determinata a restituire questo importante pezzo di storia del design al pubblico contemporaneo, GUBI ha accettato la sfida di esplorare, comprendere e reingegnerizzare il processo produttivo alla base della visione originale di Paulin.
L'ICONA È TORNATA
Quando apparve per la prima volta alla fine degli anni '60, la F300 Lounge Chair di Pierre Paulin fece scalpore. Diversa da qualsiasi altra cosa mai vista prima, con le sue curve fluide e la sua nuova materialità, sembrava una sedia teletrasportata dal futuro. Visibilmente giocosa e seducente, la F300 è diventata subito un'icona, apprezzata per il suo aspetto e la sua straordinaria versatilità, e si è guadagnata un posto nella collezione permanente del MoMA. Perfettamente in linea con l'estetica lounge casual, confortevole e bassa degli anni '70, l'F300 incarnava anche un futurismo senza tempo che gli ha permesso di non cadere mai in disgrazia con il passare del tempo.
REIMMAGINARE UN'ICONA
I primi F300 sono stati prodotti in fibra di vetro o in poliuretano iniettato, consentendo un comfort ergonomico e mantenendo un'espressione visivamente leggera. Aggiornato in modo responsabile per il 21° secolo, l'F300 è ora prodotto in Italia con il polimero HiREK®, ricavato dai rifiuti plastici industriali. Mantenendo la durata della plastica, HiREK è leggero e resistente ai raggi UV, agli agenti atmosferici e alla pressione.
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