Il repertorio di grandi lastre compreso nella collezione presenta motivi che traggono ispirazione da due distinte fonti: se per un verso ci si rivolge alla nobile, sempre sorprendente tessitura venata di alcune specifiche rocce metamorfiche, per l'altro la suggestione viene dalle raffinate campiture cromatiche del marmorino. Questi due materiali, seppur a diverso titolo, si riferiscono alla storica cultura italiana dell'edificare.
La geometria di un arco a tutto sesto è poi impiegata per tracciare delle ipotesi di combinazione dei due decori entro la medesima ceramica, che assume l'aspetto di una meravigliosa area intarsiata da accostarsi ad altre simili per generare una ricca teoria di trame figurative e di possibili disegni bidimensionali, ciascuno caratterizzato da uno specifico impatto visivo.
Completa la collezione un listello lineare con il motivo di una sequenza di tacche rettangolari verticali che, abbinato alle lastre, impreziosisce all'occorrenza le composizioni dei piani continui di rivestimento ceramico.
"Nella collezione sono state riprodotte superfici marmoree e in marmorino. Entrambe le superfici sono sempre bordate dal tema della cornice in lamiera di ferro di colore nero. Per quanto riguarda i marmi ho scelto tutti marmi italiani in via d'estinzione, per cui marmi rari, come per esempio il rosa valtoce, che è il marmo utilizzato nel Duomo di Milano, o il verde alpi che ritroviamo spesso negli androni milanesi e in altre architetture storiche italiane."
Cristina Celestino