" Ho disegnato Ala alla fine degli anni '60, è stato prodotto per la prima volta tra il '69 e il '70. Ha preso il nome da un gesto che tutti possono fare incrociando le mani per imitare il movimento delle ali degli uccelli o quando, come nel gioco delle marionette cinesi, si proietta sul muro l'ombra di un uccello in volo. Un cilindro che contiene la fonte di luce, due dischi piegati e uniti. Tutta la magia è lì. Non ci sono cerniere o cuscinetti, tutto avviene attraverso il gioco geometrico degli elementi in equilibrio. Ala ha un numero infinito di posizioni e di forme conseguenti... Possiamo dirigere la luce dove vogliamo". Carlo Nason
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